La perizia grafologica è un accertamento tecnico volto a stabilire l’autenticità o la paternità di una scrittura manoscritta, con particolare riferimento alla firma. Viene utilizzata per verificare se un determinato testo o una sottoscrizione siano riconducibili con attendibilità a una specifica persona, sulla base del confronto con scritture comparative certe.
Un’analisi di questo tipo riveste una particolare importanza in ambito forense e giudiziario, all’interno di cause civili e penali e perciò si tratta di una perizia accessibile alle parti. Può essere chiesta dall’avvocato di parte, ma anche dal giudice all’interno di un procedimento.
Per cui all’interno di un processo civile o penale si distinguono due figure: il consulente tecnico d’ufficio (CTU) che viene nominato dal giudice, e il consulente tecnico di parte (CTP) scelto da uno soggetti coinvolti.
Questa figura (il grafologo, nel linguaggio comune) svolge l’analisi grafologica applicando un metodo comparativo su base morfologica e dinamica. Le competenze però vanno al di là del semplice riconoscimento della paternità di una firma o di una scrittura.
Quando è utile fare la perizia grafologica
La perizia grafologica interviene in cause civili in cui si contesta la firma su un testamento, una delega, una quietanza, ma anche la sottoscrizione di forniture e servizi.
È centrale in procedimenti penali che ruotano attorno a lettere anonime, biglietti di tipo intimidatorio, minacce e simili.
Ma può essere richiesta anche in ambito privato, prima che si arrivi a un’aula di tribunale, per rafforzare le proprie convinzioni. Leggendo da siti web di esperti in grafologia forense come Lucia Scarcella, grafologo che opera nella città di Roma, i casi più tipici sono noti agli italiani.
Proverbiale il caso nel quale c’è in gioco un’eredità o la proprietà di un bene nell’asse ereditario: un testamento che salta fuori all’improvviso, olografo (cioè scritto a mano), ma con una firma che i familiari non riconoscono.
Una procura firmata pochi giorni prima di un’operazione sospetta, quando il soggetto era forse non più in grado di intendere e volere. Una lettera anonima inviata a un ente pubblico o un pubblico ufficiale, con contenuti lesivi o diffamatori. Tipici i casi di amministratori, sindaci, e altri organi che rivestono un ruolo decisionale.
In tutti questi casi, la perizia grafologica non fornisce un’interpretazione, ma propone un esame strutturato che restituisce al documento una dimensione tecnica e verificabile. Da lì in poi si decide. Il principio è che la firma non basta ad asseverare l’autenticità di un atto se vi sono dei forti sospetti riguardo ad essa. Sia per le condizioni materiali del documento, sia per l’aspetto della firma, sia per le contingenze storiche in cui essa è stata prodotta.
Quanto vale la perizia calligrafica
Il valore della perizia dipende dalla qualità del lavoro svolto, ma anche dal suo inquadramento processuale. In ambito giudiziario, il giudice non è vincolato al parere del perito, ma può considerarlo rilevante, soprattutto se il metodo seguito è chiaro e motivato.
Quando la perizia è condotta da un consulente di parte, può essere contestata dalla controparte e affiancata da un’analisi autonoma. In ogni caso, ciò che conta è l’autorevolezza tecnica del documento prodotto, la sua capacità di rispondere a criteri di osservazione condivisibili e replicabili.
Il tutto, se accompagnato da altre prove, può contribuire a ricostruire il quadro in modo sufficientemente veritiero da arrivare a una decisione giusta.
Il vero problema nasce quando si lavora con documenti non originali, come le fotocopie, spesso conservate nell’illusione che abbiano lo stesso valore probatorio dell’originale.
La giurisprudenza non esclude l’analisi grafologica del documento copiato, ma i margini di certezza si abbassano e non di poco. Infatti, la fotocopia esclude di poter analizzare elementi rilevanti come la pressione esercitata sul tratto di penna, la velocità nelle firma oppure le variazioni dinamiche del gesto.
Il giudizio, in questo caso, sarà formulato in termini di compatibilità, facendo proprie le limitazioni metodologiche.
I tempi e i costi della perizia
Tempi e costi variano a seconda delle condizioni in cui si trova il documento da analizzare. Su un documento originale, ma con materiale comparativo abbondante (esempio: il testamento firmato, ma accompagnato da lettere e atti con la stessa firma, come termine di paragone), la perizia può richiedere tempo, ma a costi inferiori. In situazioni più complesse, l’impiego di strumenti professionali può far lievitare i costi. Il tecnico risponderà sempre che serve una valutazione specifica, anche se in rete si possono trovare dei costi indicativi.Va anche detto che le perizie grafologiche difficilmente si prestano a un servizio di tipo online, anche se è sempre possibile spedire il materiale, con tutte le accortezze del caso. Un grafologo ha bisogno di vedere e toccare i documenti, oltre che di passarli sotto gli strumenti di un laboratorio. Motivo per cui un grafologo a Roma opera sapendo che dovrà vedere di persona le carte.
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